Legge di Bilancio 2022, la guida a tutti i bonus

Una pioggia di bonus nella legge di Bilancio 2022. Il governo Draghi ha riconfermato alcune agevolazioni già attive dallo scorso anno, prevedendo anche un pacchetto di misure per le imprese. Bonus mobili e bonus tv, ma anche agevolazioni per chi cambia il rubinetto e per sistemi di filtraggio dell’acqua. Ecco quali sono i principali bonus, per privati e imprese, previsti nella legge di Bilancio 2022, approvata lo scorso dicembre.

Superbonus 110, cosa cambia?

L’ultima legge di Bilancio ha confermato il Superbonus 110. Nelle ultime settimane non sono mancate le polemiche, a seguito di truffe milionarie sulla cessione del credito, che hanno portato ad alcune modifiche rispetto a quanto previsto con la proroga nell’ultima finanziaria. Il Superbonus 110 è stato prorogato fino al 2023 per i condomini e sugli edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate anche se di proprietà di persone fisiche. Prevista la proroga fino al 2025 per condomini ed edifici composti da due a quattro unità immobiliari ma con un’aliquota decrescente, pari al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

Le ultime novità

Tornano le cessioni ma devono essere tracciabili e sono previste sanzioni più dure per chi truffa lo Stato. Il governo è intervenuto nuovamente, il 18 febbraio 2022, con un decreto ad hoc, intitolato “Misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia”, superando così la stretta che aveva di fatto bloccato il mercato dei crediti ceduti. Saranno ancora possibili le cessioni multiple dei crediti, ma con nuovi limiti: dopo la cessione del primo richiedente, sono consentite soltanto “due ulteriori cessioni” solo se effettuate “a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo”.

Il codice identificativo univoco

Sempre nell’intento di limitare le truffe, al credito ceduto è stato attribuito “un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazione delle eventuali successive cessioni”. Le nuove disposizioni si applicano alle cessioni inviate all’Agenzia delle Entrate dal primo maggio 2022. Sanzioni più severe, inoltre, per chi gonfia le spese per rimborsi fittizi, con multe da 50mila fino a 100mila euro e con la reclusione che va da due a cinque anni.

super bonus 110 agevolazioni fiscali ristrutturazione 2022

Nessun limite per la prima casa

Come deciso già nella legge di Bilancio 2022, non c’è nessun limite legato alla prima casa, resta valido il vincolo di avanzamento dei lavori del 30 per cento entro il 30 giugno 2022. Potrà usufruire del Superbonus nel 2022 anche chi abita in case unifamiliari, ossia villette e abitazioni indipendenti, e senza limite di Isee. Le nuove regole, inoltre, allungano il Superbonus per gli impianti fotovoltaici e introducono un’agevolazione per l’abbattimento di barriere architettoniche. La validità per i lavori sugli edifici che si trovano in aree colpite da eventi sismici è stata estesa fino al 2025.

Detrazione e cessione del credito

La detrazione del Superbonus 110 nella dichiarazione dei redditi cambia in base all’anno in cui vengono sostenute le spese. Detrazione in cinque rate di pari importo per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, mentre detrazione in quattro rate di pari importo per le spese relative al 2022. Resta valido lo sconto in fattura e la cessione del credito per il Superbonus 110 fino al 31 dicembre 2025, seguendo le nuove norme introdotte con l’ultimo decreto.

Tetti massimi per gli interventi

Il 15 febbraio 2022 il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi del Superbonus 110. I massimali potranno essere fino al 20% più alti di quelli già in vigore per l’Ecobonus, in considerazione dell’aumento del costo delle materie prime e dell’inflazione. Una scelta che mira a porre un freno all’eccessiva lievitazione dei costi.

bonus tv 2022 televisione decoder rottamazione incentivo

Bonus tv

Il bonus tv e decoder è stato rifinanziato con 68 milioni di euro per l’anno 2022. L’agevolazione prevede l’erogazione di contributi per acquistare un nuovo decoder (senza rottamare quello vecchio) oppure un apparecchio televisivo (sconto del 20% fino a 100 euro), ma in questo caso bisogna rottamare un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018. I pensionati con più di 70 anni, con un reddito non superiore a 20.000 euro annui, previa richiesta a Poste, possono ricevere un decoder direttamente a casa.

Quali sono gli altri bonus

Nella legge di Bilancio 2022 sono stati inseriti anche altri bonus, come quello mobili fino a 10mila euro. Semaforo verde per il prossimo anno al bonus rubinetti, per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua. Per i giovani è stato rinnovato, in maniera permanente, il bonus cultura. Per tutto il 2022, inoltre, riconfermati gli incentivi fiscali per l’acquisto della prima casa da parte degli under 36. Allungata anche la possibilità di sospendere il pagamento delle rate del mutuo prima casa, fino al 31 dicembre 2022 con il Fondo Gasparrini, per chi si trova in situazioni di emergenza, compresi lavoratori autonomi e liberi professionisti. La domanda va presentata direttamente alla banca, non sono previste spese di istruttoria e non serve l’Isee.

Irpef 2022, cosa cambia e chi ci guadagna con le nuove aliquote

Cambia la tassazione per i lavoratori dipendenti. Con la legge di Bilancio 2022 gli scaglioni Irpef sono diminuiti da cinque a quattro. L’aliquota d’imposta per i lavoratori dipendenti è del 23% per i redditi fino a 15mila euro; del 25% per quelli compresi tra i 15mila e i 28mila euro; del 35% per i redditi fra 28mila e 50mila euro e, infine, del 43% per i redditi superiori ai 50mila euro. Il fine della riforma fiscale è quello di alleggerire la pressione sui redditi medi. Addio all’Irap per i lavoratori autonomi, le ditte individuali, e i liberi professionisti.

Irpef, nel 2020 vale 187 miliardi

L’Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, è tra le tasse più rilevanti per le casse dell’Erario. Tanto per rendere l’idea, nel 2020 l’importo complessivo ha superato i 187 miliardi di euro, pari a più di un terzo del totale delle entrate tributarie, nonostante un calo del 2,2% rispetto all’anno precedente, a causa delle misure adottate per fronteggiare l’emergenza sanitaria. Si tratta di una tassa che riguarda le persone fisiche e, in alcuni casi, le società che però la versano attraverso i soci. Chi risiede in Italia paga sui redditi prodotti in Italia o all’estero, chi invece non è residente è tenuto a versare l’imposta solo relativamente ai redditi prodotti nel territorio italiano.

Risparmi per chi guadagna 40mila euro

Chi ci guadagna con le quattro nuove aliquote in vigore dal 2022? Secondo i calcoli di Altroconsumo, i lavoratori dipendenti con redditi lordi annui di 40mila euro possono risparmiare 945 euro di tasse, mentre in busta paga resteranno solo 153 euro in più per chi guadagna 35mila euro lordi all’anno. E chi ha uno stipendio da 60mila euro lordi? Il vantaggio fiscale cala a 570 euro, cifra che scende ulteriormente a 270 euro per retribuzioni che superano gli 80mila euro all’anno. Tra i pensionati, il risparmio massimo arriva a 758 euro per chi incassa assegni da 50mila euro all’anno. Si scende poi a 452 euro e a 470 euro per pensioni rispettivamente da 40 e 65mila euro all’anno. Si ritroveranno in tasca solo 120 euro in più all’anno i pensionati che incassano 25mila euro all’anno.

 

Le previsioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio

Sono leggermente diverse le previsioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) sui vantaggi della riforma fiscale. Secondo l’Ufficio, “la riduzione di imposta in valore assoluto è maggiore nelle classi di reddito medio-alte, con un beneficio medio di circa 765 euro per i contribuenti con reddito imponibile tra i 42mila e i 54mila euro, fascia maggiormente interessata dalla operazione di regolarizzazione delle aliquote marginali per i lavoratori dipendenti e che consegue anche il beneficio massimo in termini relativi (2%)”. Secondo l’Upb, la riforma garantirà maggiori vantaggi ai lavoratori dipendenti, con 4 miliardi di euro di risorse stanziate, pari al 55%, mentre ai pensionati andranno solo 2,9 miliardi.

Come cambia il bonus Renzi

Per fare i conti precisi di quanto nel 2022 resterà in tasca e quanto, invece, occorrerà sborsare per pagare le tasse, bisogna anche tenere in considerazione il peso delle detrazioni fiscali. L’ex bonus Renzi, inizialmente di 80 euro al mese, innalzato poi a 100 euro al mese, non viene abolito ma resterà solo per i dipendenti con redditi fino a 15mila euro. In determinate condizioni, resterà valido anche per i lavoratori che arrivano a guadagnare fino a 28mila euro all’anno. Nello specifico, per i redditi compresi tra i 15 e i 28mila euro, il bonus può essere ridotto, o anche non corrisposto, se altre detrazioni (per esempio familiari a carico, lavoro dipendente, mutuo prima casa e lavori edilizi) superano l’imposta dovuta.

Detrazioni fiscali più alte

Per i lavoratori dipendenti che guadagnano più di 28mila euro annui, il bonus Renzi non sarà più corrisposto (fino al 2021 spettava a redditi non superiori a 40mila euro all’anno). L’agevolazione sarà sostituita con nuove e più alte detrazioni fiscali riconosciute sul reddito da lavoro. L’importo massimo sarà di 3.100 euro, a cui sia aggiungono 65 euro per i contribuenti con redditi tra i 25mila e i 35mila euro. Per quanto riguarda gli sgravi fiscali, si applicano solo ai redditi che non superano la soglia limite di 50mila euro.

Cosa cambia per le partite Iva

Nella legge di Bilancio 2022 è stata prevista l’abolizione dell’Irap per i lavoratori autonomi, le ditte individuali, e i liberi professionisti. Per semplificare, per le partite Iva che non aderiscono al regime forfettario (già esentato dal pagamento Irap), l’ultimo versamento Irap sarà il saldo dell’imposta 2021, da regolare a giugno 2022, dal momento che la tassa è stata cancellata a partire dall’anno fiscale 2022. Resta da valutare se con i successivi decreti legislativi, che il governo dovrà emanare entro diciotto mesi dalla data di entrate in vigore della legge di Bilancio, in tema di revisione del sistema fiscale, sarà ampliata la platea dei beneficiari. Nelle prossime settimane, con la legge delega, non sono esclusi interventi che riguardano l’obbligo di fatturazione elettronica anche per le partite Iva in regime forfettario.